Il pomeriggio di sabato 28 settembre una finestra della Green Week si è aperta su un luogo di Milano che possiede qualità ambientali e sociali poco conosciute ma di grande interesse. Si tratta della fascia di territorio lungo il Lambro che va dal quartiere Ponte Lambro all’Abbazia di Monluè: quartiere e Abbazia hanno una storia antica e ciò che è stato realizzato sul percorso che li unisce è davvero rilevante.

Riccardo Mancioli, esperto ambientalista del WWF locale, e Barbara Musso del Laboratorio di quartiere, accompagnano il gruppo “Lambro Lucente” lungo i sentieri del Parco Vittorini spiegando che esso è sorto sulle macerie di edifici abbattuti (ecomostri) lasciando quindi posto a sistemazioni a un parco urbano al servizio del quartiere e a un’oasi ricca di vegetazione e di fauna che abbraccia un “fontanile”, tuttora in funzione, che di per sé è un bene pubblico di grande rilievo.

Proseguendo oltre il fontanile si incontra il grande argine del Fiume Lambro superato il quale ci si immette in un percorso che affianca il fiume e che consente di vedere la grande ansa ricca d’acqua con le numerose specie di volatili che la abitano e con i pesci che saltano allegramente sulla superficie.

Più avanti, andando verso Monluè, il sentiero si restringe sempre più a causa di costruzioni inappropriate che ostacolano il percorso. Tutti i presenti, inebriati prima dalla visione idilliaca dell’ambiente naturale si sentono un po’ traditi e immaginano un rapido intervento risolutore del problema, che le Amministrazioni pubbliche dovrebbero realizzare. Interventi, di non grande impegno finanziario, che consentirebbero ai camminatori e ai ciclisti di proseguire fino al vicino parco di Monluè e al suo Borgo antico. 

Il desiderio di vedere presto realizzarsi questa possibilità è combinato anche al fatto che da Monluè si può accedere, già ora, al vicino Parco Forlanini, con i vantaggi che si possono facilmente intuire. Dal Forlanini si può infine risalire verso nord per accedere all’altro grande parco: il Parco Lambro, sia pure attraverso un percorso urbano complicato, che però ha il vantaggio di portare i visitatori attraverso quartieri storici quali l’Ortica e Lambrate. Insomma, da Ponte Lambro al Parco Lambro si renderebbe accessibile ai cittadini un tratto del Fiume di Milano, da tempo dimenticato, ma che sarebbe davvero bello riscoprire in tutte le sue valenze ambientali, urbane, paesaggistiche e, perché no, antropiche.